Non solo a Roma
Pubblichiamo una breve nota inviata dalla nostra collega Laura La Manna, che documenta luna delle tante iniziative disseminate su tutto il territorio nazionale con le quali il mondo della scuola, in modo trasversale stanno manifestando contro
Il 7 luglio, in occasione dell’ultimo passaggio parlamentare per l’approvazione del ddl sulla scuola, anche i cittadini modenesi hanno espresso il loro dissenso verso “l’efferato delitto della Scuola pubblica” indossando fasce nere in segno di lutto.
Alla manifestazione, tenutasi sotto il sacrario della Ghirlandina, luogo simbolico della Resistenza, hanno aderito i sindacati CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA, le reti di ACT e di STUDENTI MEDI, il COORDINAMENTO GENITORI PER LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE e il gruppo politico PER ME MODENA.
Considerati gli ormai innumerevoli interventi scritti e letti in questi mesi su un ddl che autorevoli fonti considerano incostituzionale, vorrei soffermarmi, citando un testo riportato dal sito dell’Istituto Storico Modenese, sul significato del luogo scelto per la manifestazione.
“Se la città di Modena e la sua provincia possono considerarsi uno dei più importanti musei diffusi della Resistenza in Italia, il suo cuore va cercato in piazzetta Tassoni, ai piedi della Ghirlandina. Il mosaico di ritratti fotografici in bianco e nero, ordinati in tre grandi teche affisse alla base della torre civica, è il “museo spontaneo” della Resistenza modenese, nato per un gesto di necessità popolare e privo di intenti celebrativi. Dove oggi campeggiano centinaia di volti di partigiani caduti, all’indomani della Liberazione fu affissa per la prima volta una fotografia, unico effetto personale di un corpo non identificato ritrovato in quel punto, con la speranza che qualche passante potesse riconoscere il defunto. Sull’onda di questo gesto, la popolazione iniziò a utilizzare il muro della torre per affiggervi le fotografie dei familiari dispersi o caduti durante la Resistenza, con la medesima speranza di ottenere qualche notizia.”
Laura La Manna