L’Adida (Associazione Docenti invisibili da Abilitare) nasce l’11 Novembre del 2009 e attualmente è l’organizzazione più rappresentativa che si occupa quasi esclusivamente della tutela dei docenti precari della scuola, con una particolare attenzione ai precari assunti dalle graduatorie d’istituto, la cui professionalità e il cui ruolo istituzionale sono troppo spesso negati dall’Amministrazione. Dal 2009 ad oggi, infatti, sebbene si siano succeduti vari Governi, noi precari storici non inseriti in GAE siamo stati continuamente vessati dal MIUR e dai rappresentanti politici che hanno “escogitato” forme contorte di reclutamento a nostro avviso unicamente orientate da logiche di guadagno da un lato e di contenimento della spesa dall’altro, senza scrupoli e facendo finta di non rendersi conto che ciò che hanno calpestato è un personale qualificato e in servizio da anni nelle scuole di ogni ordine e grado del Paese.

Siamo un’associazione radicata sul territorio ed impegnata a dare visibilità a tutti quei docenti che da anni prestano servizio nella scuola pubblica italiana, condividendo le medesime responsabilità e mansioni dei loro colleghi abilitati e di ruolo, che sono in possesso dei titoli necessari per insegnare, ma privi di una formale “abilitazione”. Per il Ministero dell’Istruzione i precari di III fascia sono “idonei all’insegnamento” ma non alla tutela.
Adida si è fermamente opposta, fin da subito, alla logica discriminante e inammissibile dietro le scelte del MIUR inerenti la III fascia delle graduatorie d’istituto, a partire dalle parole del Ministro Gelmini che ha negato a questi lavoratori persino lo status di precari. Ad oggi una dichiarazione del Miur (8 maggio 2012) ha parlato finalmente di “docenti con servizio”…
Ma non è con le parole che si restituisce la dignità a tutti quei lavoratori che svolgono con impegno e dedizione la loro attività!
L’associazione Adida in questi anni ha combattuto in trincea per evitare che la preziosa esperienza acquisita sul campo fosse non soltanto valorizzata e intende proseguire la propria attività per garantire che i docenti delle graduatorie d’istituto possano vedere i loro diritti riconosciuti e tutelati.